Louise de Marillac - San Vincenzo Oleggio

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LOUISE DE MARILLAC

Nacque a Parigi nel 1591. Il padre apparteneva ad una delle più importanti famiglie della Francia mentre della madre non si sa niente: era quindi una figlia naturale, riconosciuta dal padre e aiutata da lui con una rendita che le assicurasse una certa sicurezza. Era una bambina intelligente e saggia. I suoi primi studi furono nel convento delle domenicane di Poissy. Presto venne ritirata e affidata ad una maestra abile anche nell’insegnarle i lavori tipici femminili. Perdette il padre all’età di 11 anni, e, fatto che complicò ancora il suo stato di orfana, la famiglia della matrigna e gli altri parenti (sembra) non si preoccuparono eccessivamente di lei e del suo destino. La ragazza cresceva molto devota e aveva fatto voto di consacrarsi al Signore: all’età di 18 anni Luisa si preparava quindi ad entrare in un convento. Fu però sconsigliata e respinta in questo suo proposito a causa della sua salute non robusta. Se non poteva diventare suora allora bisognava maritarla. E così fu. Era il 1613 e Luisa a 22 anni sposò Antoine Le Gras, con cui ben presto ebbe un figlio. Luisa conduceva una vita di devota nel bel mondo che la portava a frequentare prelati, signori dell’ambiente dei Marillac e di Madame Acarie, il tutto mentre si prendeva cura del figlio, debole di salute. Sembrava tutto facile, ma Luisa entrò in crisi: aveva una buona formazione intellettuale e spirituale, ed una buona vita cristiana. Purtroppo però il matrimonio non era diventato un sostegno per lei ma fonte di difficoltà e di ansia. Cercava quindi la salvezza nell’ascesi, nell’umiltà, nell’abnegazione. Spesso anche in maniera esagerata. E in più aveva sviluppato un attaccamento verso suo figlio che qualche autore chiama addirittura di natura nevrotica. Ebbe in quegli anni la possibilità di incontrare il vescovo di Ginevra, Francesco di Sales, e, soprattutto, Vincenzo de’ Paoli. La malattia del marito intanto continuava e Luisa lo assistette con molta più dedizione e tenerezza rimanendogli accanto fino alla morte, avvenuta nel 1626.

 
L’incontro con Vincenzo de’ Paoli
 
Luisa incontrò  Vincenzo (intravisto, senza capire di chi si trattasse, in una sorta di  “illuminazione” già nel 1623) nel 1624. Luisa sarebbe diventata la vera compagna di Vincenzo per le opere di carità sociale. Lui  le fu vicino con molta discrezione, con molta saggezza e anche tenerezza spirituale, rasserenando il suo spirito col richiamo continuo all’amore di Dio per ciascuno di noi e quindi anche per lei (per farle vincere il suo moralismo, gli scrupoli e il ricordo dei propri errori). La invitava sempre ad esser lieta, semplice ed umile, le ricordava continuamente l’importanza della “santa indifferenza” davanti a quello che Dio avrebbe voluto per lei. Lei stessa avrebbe trovata la strada e la missione che Dio voleva. Arrivò proprio il giorno in cui Luisa intuì il proprio compito o meglio la missione nella Chiesa: sarebbe diventata la “Madre dei poveri”.
 
L’opera maggiore (che continua ancora oggi) che questa santa “coppia di Dio” ha realizzato è stata la fondazione delle Figlie della Carità, nel 1633. Un Istituto religioso diretto da loro due per 27 anni, fino al 1660, quando morirono entrambi a distanza di pochi mesi. Fu una vera rivoluzione per la Chiesa perché andava al di là dai soliti schemi mentali e gabbie organizzative ecclesiali vigenti fino a quel tempo. Vincenzo e Luisa a tutti chiedevano quello che potevano dare: ai re e regine, ai borghesi e alle dame dell’alta società francese, ai nobili ricchi e ai ricchi non nobili. Alle figlie chiedevano di essere “serve dei poveri”, come se essi fossero i veri padroni. E questi poveri erano i derelitti, gli abbandonati, i senza dimora, i malati, i pazzi, i galeotti, bambini trovatelli, feriti di guerra e altre categorie a forte disagio sociale.
 
Luisa si spense  il 15 marzo 1660, alcuni mesi prima di lui. Il suo corpo, prima inumato nella chiesa di Saint-Laurent a Parigi, oggi riposa nella cappella dell'attuale casa madre delle Figlie della Carità, al numero 140 della rue du Bac, a Parigi.
 
Luisa di Marillac fu beatificata il 9 maggio 1920 da papa Benedetto XV, canonizzata l'11 marzo 1934 da papa Pio XI e proclamata patrona delle opere sociali nel 1960 da papa Giovanni XXIII.
 La sua memoria liturgica cade il 15 marzo.


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